CEMENTINE, LA STORIA POVERA DIETRO A UN SUCCESSO CHIC

Se siete innamorati delle cementine è una delle vie diventate maggiormente di moda per rivestire i pavimenti o le pareti di case, alberghi e ristoranti, probabilmente sarete curiosi di sapere dove mettete i piedi, e quindi di apprendere che si tratta di una storia iniziata più di un secolo fa e che ha portato questo prodotto molto lontano da dove è nato.

Come scrisse il filosofo napoletano Giambattista Vico: “La fantasia altro non è che memoria, o dilatata o composta”. E se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, non c’è da stupirsi nello scoprire che le cementine sono nate, a loro tempo, secondo un processo che oggi definiremmo di innovazione incrementale, con finalità non principalmente decorative.

Questi rivestimenti di tendenza, ormai diffusissimi in ambienti sia pubblici che privati, e dalle forme e colorazioni più svariate, nascono alla fine dell’800, sull’onda del forte influsso della Rivoluzione Industriale, che sottopone la produzione a nuove esigenze legate alla praticità e al risparmio di tempi e costi in un’ottica di ottimizzazione dei processi, ormai legati a un consumo su larga scala.
 

Un pò di storia

Nate per ragioni di utilità e in contesti relativamente umili, le cementine non sono fabbricate per diventare le protagoniste di case aristocratiche. In quel momento storico, infatti, le grandi città si riempiono di persone provenienti dal Mezzogiorno. L’edilizia si adegua ai nuovi standard richiesti, coltivando comunque l’ambizione di portare nelle case decori d’arte ma con materiali giocoforza umili. Le cementine diventano così la soluzione più pratica per poter arredare gli ambienti domestici popolari. La necessità infatti era quella di elaborare una tipologia inedita di pavimentazione che fosse celere nella messa in opera e durevole, con una proposta decorativa accattivante.
 

Da dove viene il termine cementine?

Proprio dal cemento, come il nome stesso suggerisce. Il forte incremento nella produzione del cosiddetto Portland, infatti, materiale base per la preparazione del calcestruzzo, è stata l’occasione e insieme l’ingrediente base per far decollare la produzione di questi rivestimenti economici.

Cementine: come sono fatte?

La matrice di ispirazione delle cementine deriva dalla graniglia. La composizione di queste mattonelle infatti è molto simile: cemento, sabbia, marmo e ossidi sono gli elementi base. La differenza? Risiede nella granulometria del marmo presente nello strato superficiale, sottilissimo, di cui le piastrelle sono rivestite. Originariamente di forma quadrata (dai 20×20 ai 25×25 cm) è stato poi possibile arrivare a sperimentazioni geometriche più estrose. Ne sono un esempio le amatissime cementine esagonali, formato molto apprezzato al giorno d’oggi.
 

Come si posano

Un ulteriore aspetto pratico tipico di questo rivestimento risiede nella modalità di posa, eseguita a toppa: le cementine sono incollate con un agglomerato di calce e cemento e montate singolarmente. Infine trattate superficialmente in maniera molto semplice, oggi diremmo eco-friendly, grazie al solo uso di olio di lino, per renderle impermeabili e antimacchia. Tutte connotazioni che portano le cementine a essere un perfetto mix di bellezza, praticità e funzionalità. Tra le decorazioni più caratteristiche troviamo quelle floreali hand made, arricchite da fregi e greche che hanno introdotto all’interno delle abitazioni più modeste un sapore tra il liberty e il deco, tipico dell’epoca industriale.

Rivestimenti saldi e strutturati, ma semplici e alla portata di tutti, le cementine sono state una chiave decorativo-funzionale in grado di portare negli interni domestici un accento fresco e creativo. L’infinita possibilità di decoro e composizione si è strutturata su ispirazione dei tappeti. Le sperimentazioni con i pattern e gli effetti grafici hanno precorso le tendenze optical esplose definitivamente negli anni Sessanta.
 

Il successo nel mondo contemporaneo

Che cosa sono diventate, oggi, le cementine? Che cosa hanno da offrire ai progettisti e ai loro clienti? Le residenze storiche e le abitazioni che non sono state sottoposte a interventi massivi di restauro conservano quelle originarie nella forma più autentica e vissuta, in cui i rivestimenti si mostrano in tutta la loro bellezza, riportando in vita nel nostro quotidiano i pattern, i colori, le decorazioni intarsiate da scalfitture ed imperfezioni del vissuto domestico, legato a una patina di nostalgia tipica degli oggetti del passato.

Per tutte queste ragioni, in una sorta di paradosso o ribaltamento paradigmatico, le cementine d’epoca hanno assunto un valore economico tutt’altro che popolare, arrivando a costare in media circa cento euro al metro quadrato. Oltre ai pregiati pezzi di recupero, però, moltissime aziende del settore attualmente investono nella produzione di cementine contemporanee. Innanzitutto c’è da dire che queste mattonelle sono diventate un fenomeno sganciato dai materiali originari. Oggi chiamiamo cementine anche piastrelle che delle cementine condividono lo stile, il decoro, le misure, ma non la ricetta e la composizione: basti pensare ai modelli in gres porcellanato. La differenza rispetto a quelle originali e d’epoca risiede poi nel decoro: non più artigianale, ma stampato in serie. Le dimensioni, i formati e le geometrie sono diversi da quelli standard. Anche se non mancano aziende che scelgono la via artigianale e ne fanno una cifra distintiva rispetto all’approccio industriale.

Le grafiche e i pattern che caratterizzano i rivestimenti contemporanei sono spesso un richiamo a motivi classici. Riportare in vita lo stile optical è un must. I colori e le forme, grazie alla natura componibile dei moduli, vengono scelti e assemblati con apparente casualità, per conferire nuovo carattere allo spazio. Espedienti decorativi che vanno a sfruttare le tendenze minimal tramite cromie chiaroscurali per attualizzare il classico, traduzioni dello stile pop in colori pastello, rievocazioni post-industriali nelle tinte materiche di argilla, riletture attualizzate del rock e romantico stile bohémien, accostamenti mix&match: sono solo alcuni degli esempi delle connotazioni estetiche delle cementine moderne. E l’ambiente domestico si veste di un aspetto rétro e di tendenza, attuale e ricercato.
 

Dove si trovano, come utilizzarle

Le troviamo nei caffè, nei ristoranti, nei negozi di tendenza. Le cementine oggi sono protagoniste di una rivoluzione del contesto a 360 gradi, indoor e outdoor. Escono dalle abitazioni domestiche popolari, si svincolano dal pavimento per andare a rivestire pareti di locali, fare da sfondo a banconi da bar, esaltare l’estetica di saloni e alberghi. Ma non solo: nell’ambiente domestico, in cucina, così come nell’ambiente bagno, diventano veri e propri strumenti di valorizzazione di un contesto. In verticale, in orizzontale, in continuità tra parete e pavimento, come a rendere meno definiti i confini, le modalità di configurazione sono infinite.
 

Tipologie di cementine

Con l’avanzamento tecnologico produttivo, attualmente è possibile realizzare piastrelle in gres porcellanato che riproducono le cementine d’epoca, replicandone i colori, le superfici irregolari, le grafiche, l’effetto di finitura superficiale ingentilito dal tempo. Un potente connubio tra prestazioni tecniche di alto livello e dimensione estetica dal respiro vintage. La stampa digitale ha inoltre ampliato la visione non solo nella decorazione, ma anche nei formati. Le finiture spaziano dall’effetto matte al super gloss. Tra le numerose tendenze contemporanee è molto diffuso l’effetto patchwork. Grafiche e colori vengono mescolati tra loro al fine di conferire agli spazi un carattere ironico e dinamico. Una delle sperimentazioni più interessanti, sempre più spesso applicata in contesti sia domestici sia pubblici, consiste nella progressiva integrazione di questo prodotto con altri materiali, per creare labili punti di transizione tra un ambiente e l’altro.

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